Inizia a praticare kung fu all’età di 15 anni a Milano presso il WU SHU KUAN del Maestro CHANG DSU YAO ,
il maestro converso divenne allievo diretto del maestro Chang  e fin da subito segui le lezione di tutti e due gli stili: shaolin e tai chi.

a fine degli anni ’80 inizio anni ’90 incominciarono ad arrivare la prime vittorie importanti, dei suoi allievi, ed arrivarono svariati titoli italiani sia nel combattimento che nello shaolin. 
nel 2008 e 2009 arrivarono le medaglie ai Campionati Europei e Mondiali  nel combattimento, nelle forme del tai chi,  soprattutto, e  nel settore bambini per lo shaolin.

 

il Maestro Converso inoltre divulga le sue conoscenze anche nelle scuole dove svolge dei progetti per la promozione sportiva del kung fu shaolin.

nel 1983 incomincio ad insegnare a Pavia e l’anno successivo a Voghera.

nel 1995 aprì una sua palestra.  

 

Il Tai chi 

“L’aria come sinonimo di benessere”
La pratica del Tai Chi Chuan dimostra che l’introduzione e l’espulsione di una maggior quantità di aria, e quindi di ossigeno, in ogni ciclo respiratorio favorisce il cambio di pressione all’interno del torace; in tal modo la circolazione coronaria è più libera ed efficace; risulta aumentata la capacità e l’elasticità dei capillari e si rinforza il processo di ossigenazione e riduzione di anidride carbonica nel corpo. Così migliora la nutrizione e il funzionamento del muscolo cardiaco prevenendo l’arteriosclerosi e le diverse malattie cardiache e cardiovascolari.

Il tai chi è?

Il Tai Chi Chuan è un’antica arte marziale cinese basata sul concetto taoista di Ying-Yang, l’eterna alleanza degli opposti. Nato come sistema di autodifesa – Tai Chi Chuan significa letteralmente “suprema arte di combattimento” – si è trasformato nel corso dei secoli in una raffinata forma di esercizio per la salute ed il benessere anche se esistono alcune scuole che continuano ad insegnarlo e esercitarlo anche come vero e proprio sistema di difesa.

come si pratica?

Lo studio del Tai Chi Chuan inizia quindi con la sequenza di movimenti detta “forma lenta”. Gradualmente si studiano i movimenti e si introducono i principi fondamentali: si impara ad acquietare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato e consapevole, a calmare il respiro. La pratica attenta e costante di queste tecniche, grazie alla loro morbidezza, alla circolarità e alla lentezza con cui vengono eseguiti, rende il corpo più agile e armonioso migliora la postura ed ha un effetto benefico sul sistema nervoso e sulla circolazione. Scopo ultimo di questa arte è stimolare il libero fluire dell’energia vitale e così ristabilire armonia ed equilibrio tra corpo, mente e spirito.

nella madre patria…..

In Cina, gli obiettivi del benessere fisico e di una accresciuta longevità sono stati affrontati sistematicamente sin dall’antichità, dalla quale si sono ereditate numerose tecniche di applicazione di una antica saggezza. La pratica di queste si può far risalire a Hwang Ti, l’Imperatore Giallo che dominò in Cina per un secolo intero nel terzo millennio avanti Cristo. Le sue pratiche includevano il T’u Na, esercizi di respirazione, e degli esercizi di meditazione. Queste esperienze furono in seguito conosciute sotto il titolo di “I Ching” il più antico libro cinese in materia di medicina. Secoli dopo il regno di Hwang Ti, i principi filosofici sottostanti alle tecniche sulla longevità da lui praticate vennero articolati e elaborati dai grandi filosofi taoisti, soprattutto nei classici di Lao Tzu (sesto secolo a.C.) e Chuang Tzu (quarto secolo a.C.). In pratica il Taoismo, assieme al Confucianesimo e al Buddismo divenne una delle tre grandi religioni cinesi, e l’unica fra tutte a sostenere che l’immortalità della persona è possibile, almeno nei principi se non proprio nella pratica, attraverso l’applicazione delle sue tecniche. Tecniche che hanno assunto forme sempre più numerose e raffinate con il passare dei secoli.

SHAOLIN

Lo stile del famoso tempio cinese, secondo la tradizione venne insegnato ai monaci dallo stesso Bodidharma  per la difesa e la salute. Le tecniche spaziano dallo studio delle forme a corpo libero (pugni, cadute, calci, leve) alle armi classiche (bastone, sciabola, spada,etc.). Per  la  completezza dei movimenti fisici sollecitati, lo Shaolin  può  essere  praticato anche dai bambini a partire dai 3 anni  come forma di attività ludica, cosi attraverso il gioco imparano l’ arte marziale vera e propria, arrivando anche alla competizione.  Diverso l’ allenamento per i ragazzi e adulti  rimasto come vuole  la tradizione orientale ma con un occhio verso il futuro e la modernità ossia la competizione.

 

Entrando nello specifico :

Shaolin Ch’uan significa “pugilato della giovane foresta”.

Shaolin era il nome di un famoso monastero buddista in cui per millenni si sono praticate le Arti Marziali.

Shaolin Ch’uan, o più semplicemente Shaolin, tuttavia, è un termine piuttosto generico che viene utilizzato per indicare sia l’insieme di tutti gli stili esterni  del Kung Fu, sia uno qualsiasi di tali stili esterni, sia l’arte originaria insegnata nel tempio Shaolin.

Tale arte originaria è oggi nota con il nome di “Shaolin Classico della Cina del Nord”.

Dal punto di vista geografico, infatti, gli stili di Shaolin si possono suddividere in due gruppi:

Stili della Cina del Nord: caratterizzati da posizioni ampie e tecniche veloci.

Stili della Cina del Sud: caratterizzati da posizioni più piccole e tecniche piuttosto corte.

L’idea di base dello Shaolin è quella di eseguire attacchi e difese con il massimo di forza e velocità, immaginando sempre di essere circondati da un gran numero di avversari. Per ottenere la massima efficacia, occorre combinare la forza con la morbidezza. Per “morbidezza” si intende rilassamento muscolare, elasticità o flessibilità, fluidità nei movimenti e anche “cedevolezza” (cioè un atteggiamento fisico e mentale che consente di battere l’avversario sfruttandone la forza a proprio vantaggio).

Un’altro principio fondamentale dello Shaolin sono i movimenti rotondi. I movimenti dello Shaolin infatti seguono sempre linee curve che sfruttano la forza centrifuga e non interrompono l’azione.Per ottenere la massima fluidità dei movimenti, e quindi la massima efficacia, è fondamentale una corretta respirazione, che deve essere addominale e molto profonda (diaframmatica).

Dallo Shaolin classico della Cina del Nord derivano non solo tutti gli altri stili di Kung Fu ma anche, direttamente o indirettamente, quasi tutte le altre Arti Marziali asiatiche.

Nella pratica, il principiante apprende prima le posizioni  chiamate Pu Fa, poi i principali attacchi, cioè i  pugni conosciuti come Ch’uan Fa e colpi a mano aperta Chang Fa, poi i calci  T’ui Fa e le parate Fang Fa.

Successivamente il principiante si dedicherà prima al Lien Pu Ch’uan e poi allo Shaolin Ch’uan:

Lien Pu Ch’uan: Lien Pu Ch’uan significa “pugilato per allenare le posizioni” ed è uno stile semplificato di Shaolin messo a punto una sessantina di anni fa a Nanchino da una commissione di maestri, per facilitare l’insegnamento del Kung Fu ai bambini nelle scuole. Oggi il Lien Pu Ch’uan viene insegnato a tutti i principianti.

Nel Lien Pu Ch’uan esistono due Lu , cioè due sequenze codificate di tecniche che raffigurano un combattimento immaginario con più avversari

Shaolin Ch’uan: nello Shaolin Ch’uan esistono cinque Lu di base, chiamati Shaolin Ch’üan Lu. I Lu dello Shaolin comprendono tecniche più complesse rispetto a quelle del Lien Pu Ch’üan e le sequenze devono essere eseguite senza soluzione di continuità.ad ogni modo queste 5  sequenze  di forme vengono insegnate  singolarmente  e gradualmente.

Dopo aver imparato le tecniche fondamentali che fanno uso delle braccia e delle gambe, si passa allo studio delle cadute e delle proiezioni  Ti Kung Ch’uan e successivamente allo studio delle prese (Chin Na), che comprendono leve, strangolamenti e immobilizzazioni.

Un’importanza fondamentale hanno, nello Shaolin, le pressioni e i colpi sui punti vitali. Queste tecniche (in particolare i colpi) possono essere piuttosto pericolose e, per questo, vengono insegnate solo agli allievi più avanzati.

 

Il combattimento presatabilito e non

Il combattimento  denominato Po Chi, letteralmente “scambio di tecniche”         

Preordinato o fondamentale. Si tratta di sequenze di attacchi, difese, proiezioni , leve, ecc. che si eseguono in un primo tempo da soli (Po Chi Lu), contro un avversario immaginario, e poi in coppia (Po Chi T’ao). Esistono 45 combattimenti fondamentali senza armi.

Sanda ( kick Boxing CINESE)

Anticamente il Sanda era conosciuto  con i nomi esempio  Xiangbo (lotta contro l’altro), Shou-Bo (lotta con le mani),

Il termine Sanda, viene spesso inteso come la possibilità di colpire liberamente il proprio avversario, ma può essere meglio tradotto con “combattimento libero”. Questo modo di chiamare la Boxe Cinese è tipico del Nord della Cina ed è un vocabolo molto in uso nelle scuole europee

Il Sanda  è uno sport da combattimento cinese uno-contro-uno. Visto a volte come uno stile indipendente, è considerato uno dei componenti delle Arti marziali cinesi. Il termine Sanda è il più antico e il più usato, anche se il termine ufficiale stabilito dal governo cinese è Sanshou.

 

Come sport, competizioni di Sanda vengono svolte durante i campionati di wushu, affiancate dalle competizioni di Taolu (forme). Per la sicurezza dei partecipanti, durante gli incontri di Sanda non sono ammessi colpi con il gomito, con il ginocchio, strangolamenti e leve articolari. È invece possibile sconfiggere l’avversario buttandolo letteralmente fuori dal tappeto, tramite spinte, colpi o proiezioni. Ai combattenti è permesso di stare corpo a corpo solo per 3 secondi. Se nessuno dei due riesce a liberarsi o a proiettare l’avversario a terra, l’arbitro interrompe il clinch.

La maggior parte delle competizioni di Sanda vengono svolte su di una pedana rialzata,  i combattenti indossano protezioni alla testa (caschetto), al torace (corpetto), alle mani (guantoni),ai genitali (conchiglia) e alla bocca( paradenti). Fino a qualche anno fa venivano usate protezioni anche per le gambe (paratibie),ma ad oggi il regolamento internazionale non le prevede più; tuttavia in alcune nazioni e/o federazioni sportive, i paratibie sono obbligatori (per esempio in Italia). Durante gli incontri di Sanda sono permessi i colpi di pugno, di calcio, e le proiezioni a terra. Questo per quanto riguarda il Sanda dilettantistico.( ossia il nostro)

 In Cina vengono organizzati tornei chiamati “Sanda Wang” che vengono svolti su di un ring simile in tutto e per tutto a quelli usati per il pugilato occidentale, in cui i combattenti indossano come protezione solamente i guantoni e paradenti e possono usare, oltre ai pugni e ai calci, anche i colpi di ginocchio. Alcuni di questi atleti di Sanda partecipano anche ad altri tornei di combattimento tra cui il K-1 e lo Shoot Boxing. A volte hanno successo, specialmente nelle competizioni di Shoot boxing, in cui il regolamento è simile a quello del Sanda. E qui abbiamo parlato di professionisti